Il candidato governatore del centrosinistra e il programma in quattro punti: lavoro, ambiente, cultura e salute


dl Luigi Caroppo


Meno piacione. Più realista e concreto. Eccolo Eugenio Giani, candidato presidente governatore della Toscana per il centrosinistra, versione sfida, a tre mesi dalle elezioni regionali.


Settembre è dietro l’angolo. Come ha preparato la ripartenza?
«Con molte videoconferenze e dirette facebook e da qualche giorno sono tornato molto presente sui territori».


I cittadini si aspettano più risposte e meno tagli dl nastri.
«I tagli di nastro non sono cerimonie, ma opere che si realizzano e io vorrò contribuire a tante opere che si realizzano. Punto a una Toscana fondata sulla sinergia dei quattro elementi. Un quadrifoglio di lavoro, ambiente, salute, bellezza legata alla cultura».


Il centrosinistra multilista: risorsa o problema? Oggi ha un primo incontro dl verifica.
«lo sono fiducioso che questa larga coalizione diventi sempre più squadra».


Le forze dl sinistra nella coalizione pongono due questioni. Rifiuti e infrastrutture. Che posizione ha sul plano rifiuti della giunta Rossi e sull’implanto di Stagno?
«Su Livorno e la possibile conversione di attività nella raffineria Eni terremo tutti insieme perché ogni scelta che io farò sarà concordata con il territorio, a partire dai sindaci di Livorno e Collesalvetti. Non farò alcuna fuga in avanti, ogni progetto dovrà essere virtuoso per l’area livornese. Guai a fare forzature in una città come quella che con la nuova Darsena Europa e l’ospedale nell’area ex Pirelli voglio contribuire a far tornare protagonista».


E sull’aeroporto fiorentino?
«Da 30 anni sostengo l’adeguamento della pista in senso parallelo. Credo che una soluzione che porta il cono di volo su un territorio marginalmente abitato rispetto a un cono di volo che oggi vede gli aerei sopra le teste degli abitanti di Peretola, Brozzi, Quaracchi, Osmannoro, Mantignano, Sollicciano, etc… sia scelta ambientalmente più opportuna. In ogni caso è chiaro che in futuro dovremo cercare di più la concertazione con i comuni della Piana fino a Prato. Sarà importante pensare anche a un trasporto pubblico sostenibile su rotaia come da Peretola al Centro Pecci a Prato».


Trasporto pubblico locale. Hanno vinto i francesi. II capogruppo Pd Marras alla Nazione ha detto che 1 dem facevano il tifo per Mobit che poi ha perso. Lei da che parte sta?
«Quando vi sono gare pubbliche ci si confronta con chi leg ittimamente è aggiudicatario della gara. Vorrei semmai che si arrivasse a una organizzazione più inerente al territorio di quanto non consente la gestione centralizzata su tutta la Toscana».


Infrastrutture. L’anno scorso sia Regione che Confindustria hanno posto l’emergenza nazionale per progetti fermi: Due Mari, Tirrenica, aeroporti e porti.
«Mi cita opere che mi impegnerò per far partire, ma sappiamo che la loro realizzazione concreta passa per altri enti. La Toscana dovrà attrezzarsi per la viabilità regionale con una società propria che possa intervenire in modo diretto su viabilità regionale, senza dipendere di altri».


I cittadini toscani stanno diventando sempre più poveri. La Toscana rischia dl trasformarsi nel sud dell’Italia del Nord?
«lo ho un programma preciso per attrarre investimenti in Toscana, fondato su quattro punti: una politica di promozione e incubazione di start up. Il luogo simbolo può essere Villa BasiIewsky a Firenze, immobile di proprietà regionale inutilizzato che vedrei popolato da centinaia di menti concentrate sull’innovazione come nelle grandi capitali. In secondo luogo una delle prima leggi che potremo approvare sarà quella sui protocolli insediativi che favoriscono l’afflusso di capitali in siti produttivi diffusi per la Toscana così come oggi si parla dei 250 posti di lavoro che nell’area ex Longinotti a Sesto Fiorentino si fa rivivere grazie alla Menarini. In terzo luogo con un’azione speciale per i siti industriali da convertire, a partire dalla nuova frontiera con cui rigenerare il polo siderurgico Jindal collegato al nuovo porto di Piombino. In quarto luogo attraverso il sostegno indiretto delle manifatture dei distretti toscani con la formazione di forza lavoro».


Sanità. Ci siamo scoperti fragili. II settore pubblico deve tornare preponderante?
«Sicuramente la Toscana è eccellenza in Italia nella sanità pubblica e continueremo con interventi forti per la realizzazione di nuovi ospedali. Sul territorio interverremo per la costruzione delle Case della salute e offriremo veri aiuti ai medici di famiglia».