Questa è la mia visione della Toscana di domani, aperta al contributo dei miei concittadini, delle forze politiche e delle associazioni che accanto a me lavorano per una regione più forte e unita.
I valori sui cui si fonda la nostra comunità
La Regione in cui sono nate le libertà comunali, in cui si sono affermate le lotte sociali per il lavoro e la libertà, ha legittime ragioni sociali e politiche per essere orgogliosa di questi valori.
Un modello di coesione sociale e sviluppo economico, unito alle tradizioni di buon governo, ha fatto della Toscana una delle regioni europee più avanzate.
Per reagire alla pandemia e ad una delle crisi più gravi della sua storia, la nostra comunità deve ripartire dalla sua identità. Mai dimenticare chi siamo e da dove veniamo. La Toscana, universalmente riconosciuta come la terra dei diritti e del buon vivere, continuerà a difendere con orgoglio queste conquiste di civiltà e di democrazia.
Al tempo stesso dovrà combattere le disuguaglianze sociali ed economiche aggravate dal coronavirus, ascoltare e rispondere ai bisogni di chi è più fragile e indifeso di fronte all’emergenza, di chi si aspetta prima di tutto lavoro per i giovani e più diritti per le donne, di chi è pronto a fare della sostenibilità il cardine trasversale di ogni scelta di sviluppo e di crescita, di chi si aspetta i giusti cambiamenti da una regione che ha retto meglio di tanti altri territori all'emergenza Covid-19, ma che oggi deve reagire alla pesantissima riduzione del PIL, al crollo del fatturato di molti settori determinanti e al perdurante declino demografico.
Credo anche che a 50 anni dalla nascita della Regione, i valori della pace, dei diritti umani, della parità di genere, i principi della Costituzione, dell’antifascismo e della lotta al razzismo, acquistano maggiore attualità e meritano un nuovo ed esplicito riferimento tra i principi sanciti dallo Statuto Regionale.
Completare il lavoro e guardare al futuro
Quando si prende in consegna un mandato il primo dovere è completare il lavoro avviato. Non si lasciano le cose a metà e non si ricomincia ogni volta da capo.
Faccio due esempi: il Patto per lo Sviluppo sottoscritto pochi mesi fa dalla Regione con le imprese e i sindacati e il capitolo delle crisi aziendali e della perdita di decine di migliaia di posti di lavoro che il lockdown causerà da qui alla fine dell’anno. Una realtà da cui si impara che non siamo tutti sulla stessa barca. C’è chi paga molto di più e merita quindi tutta l’attenzione e la solidarietà attiva della comunità regionale e delle istituzioni.
Ci sono altri campi in cui va proseguito e consolidato il lavoro del governo guidato da Enrico Rossi, insieme al riconoscimento di aver governato con grande capacità e lucidità l’emergenza sanitaria. Ma è questo il tempo di assumersi la responsabilità di introdurre innovazione e cambiamenti in molti ambiti delle politiche regionali e della macchina amministrativa.
La mia Toscana, la nostra Toscana
Assumerci la responsabilità di progettare la ripresa significa fare scelte di campo precise che diano il senso di marcia al futuro della nostra regione.
Il mio programma si basa su tre assi di transizione: sociale, ambientale e digitale.
Tre corsie preferenziali sulle quali concentrare progetti e risorse per creare posti di lavoro, nuove imprese, infrastrutture, riconversione ambientale, servizi digitali e internet veloce per tutti.
Ripensare il nostro modo di vivere e di produrre, ridurre le diseguaglianze e tracciare i nuovi orizzonti dei meriti e dei bisogni, corrisponde ad una visione politica che punta a fare della Toscana una comunità
- più dinamica: investimenti e Infrastrutture per la crescita e la buona occupazione
- più competitiva: educazione, scuola, nuovi saperi, formazione e cultura
- più solidale: salute, tutela dei diritti sociali, nuovi stili di vita, attività fisica e sport per il benessere
- più saggia: sostenibilità ambientale, economia circolare e green economy
Un’idea di società di cui anticipo di seguito le priorità e gli obiettivi essenziali dell’Agenda 2020-2025.
A ogni obiettivo corrispondono progetti o proposte di legge che stiamo costruendo all’insegna di un intenso percorso partecipativo che ha investito ogni angolo della regione, ispirato da un’idea guida che ho sempre perseguito con grande convinzione: quella di una Toscana Diffusa, Comune per Comune, che declinerò in altrettanti punti del mio Programma di Governo.
Un laboratorio aperto ai contributi di tutte le espressioni sociali, culturali e territoriali della Toscana, al quale ti invitiamo a partecipare.